LA PRIMA GUERRA MONDIALE

 

La vita politica italiana dal 1901 al 1914 venne dominato dal Giolitti, tanto che questo periodo venne chiamato età giolittiana.

Durante questo periodo l’Italia si trasformò: il nord del paese conobbe la rivoluzione industriale ma il sud rimase un paesepovero ed arretrato.

Il modo di far politica del Giolitti venne chiamato del doppio volto: un volto aperto e democratico nell’affrontare i problemi del nord ed un volto senza scrupoli e corrotto nellosfruttare quelli del sud.

La principale riforma dell’età giolittiana fu l’approvazione nel maggio 1912 di una nuova legge elettorale. Questa legge prevedeva il suffragio universale maschile.

In seguito il Giolitti strinse con i cattolici un accordo elettorale: il patto Gentiloni grazie al quale nel 1913 Giolitti riuscì a far eleggere al parlamento più di 300 deputati liberali, molti dei quali erano cattolici.

Ma i socialisti non accettarono perché al loro interno erano divisi tra riformisti e massimalisti. Questi ultimi non erano disponibili a scendere a patti con governi borghesi.

Gioitti riprese l’iniziativa coloniale italiana con l’occupazione della Libia. Ma anche in questo caso l’Italia non fece un buon affare. I critici giolittiani di fatti definirono la Libia uno scatolone di sabbia. Nel 1914 finì l’era giolittiana e d il presidente del consiglio venne eletto il conservatore Saranda.

La prima guerra mondiale esplose alla fine di un lungo periodo di intesa tra gli stati; i governi pensano che solo la guerra potesse risolvere i contrasti internazionali. Inoltre tutti credevano che il conflitto sarebbe stato breve. Invece insanguinò l’europa per oltre 4 anni.

L’occasione che fece esplodere il conflitto fu l’attentato si Sarayevo. L’Austria subito dichiaro guerra alla Serbia e subito furono applicate le alleanze stabilite negli anni precedenti.

L’Italia si dichiarò neutrale ma dopo un anno entrò in guerra al fianco delle potenze della triplice intesa.

Fin dall’inizio svanì l’illusione di una rapida soluzione del conflitto specialmente sul fronte occidentale, infatti si passò subito ad una logorante guerra di posizione.

Per sostenere la guerra tutti i paesi furono costretti ad un grande sforzo produttivo. Questo sforzo pesò soprattutto sugli imperi centrali che facevano fatica a procurarsi le materie prime perché gli inglesi controllavano i mari.

L’anno di svolta fu il 1917. la Russia fu sconvolta dalla rivoluzione e l’anno successivo si ritirò dalla guerra mentre vi entrarono gli Stati Uniti d’America. In quello stesso anno l’Italia conobbe la disfatta di Caporetto che riuscì a contenere con grande fatica, stabilendo una nuova linea di difesa sul fiume Piave.

La guerra finì l’anno successivo con la sconfitta degli imperi centrali.

Le trattative di pace si svolsero a Parigi, dai trattati emerse un mondo nuovo; quattro imperi erano scomparsi mentre nuove nazioni erano state riconosciute.il primato dell’Europa si era così indebolito e iniziava ad emergere il ruolo fondamentale degli Stati Uniti d’America.

La guerra inoltre segnò l’ingresso nella storia delle grandi rivalità e pose termine all’ottimismo con cui il secolo era iniziato.

 

 

 

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